LA STORIA DELL’ORATORIO

Nel cuore della città di Ferrara, sorge intorno al XIV secolo l’Oratorio dell’Annunziata, donato nel 1378 alla Confraternita della Buona Morte che curava l’assistenza dei condannati a morte nelle ultime ore di vita e offriva loro una degna sepoltura. Nel 1373 Nicolò dall’Oro, benefattore della Confraternita, consentì l’ampliamento dell’Oratorio nei pressi di Santa Maria in Vado. La Confraternita era particolarmente devota al culto della Santa Croce, tanto che nel XVI secolo Isabella d’Aragona riceve in dono una reliquia del Sacro Legno, custodita nell’Oratorio già dal 1492.

 

  • 1366
    Confraternita della Buona Morte
    Viene fondata la Confraternita della Buona Morte a Ferrara. Le Compagnie di Giustizia sorgono un po’ in tutta Italia con lo scopo di accompagnare e curare i condannati a morte, in quanto opera di pietà necessaria. Dagli statuti si apprende che la finalità dichiarata dai devoti de la morte di Ferraraerano le opere di misericordia e la salute delle anime dei Confratelli e dei benefattori. Come opera di bene veniva dichiarata la conforteria dei condannati alla pena capitale, l’accompagnamento al patibolo con canti e preghiere e una loro degna sepoltura.
  • 1373
    Costruzione Oratorio
    Viene edificato l’Oratorio dell’Annunziata nei pressi di Santa Maria in Vado. Un ospedale da non confondere con gli attuali istituti di cura, ma un luogo dove  le persone indigenti trovavano accoglienza e conforto spirituale prima di morire.
  • 1547
    Vera Croce
    Decorazione dell’aula con il ciclo della Vera Croce.  La decorazione sviluppa in otto riquadri La leggenda della croce che prende le mosse dalla Leggenda Aurea del domenicano Jacopo da Varagine, scritta nella metà del ‘200. Considerato dalla critica “ il più importante ciclo religioso ferrarese ad affresco del pieno Cinquecento”, il ciclo della Vera Croce è un’opera realizzata da grandi artisti come Bastianino, i Filippi, nonché il Rosselli e il Delaì.
  • 1612
    Ristrutturazione
    I membri della Confraternita trasformano l’Oratorio in una Chiesa, unendo la parte inferiore a quella superiore con l’eliminazione del solaio. La motivazione legata a questa scelta deriva dalla volontà della Confraternita di facilitare l’accesso a coloro che desideravano partecipare all’esposizione del Santissimo. Per il progetto di trasformazione dell’oratorio in chiesa viene incaricato l’architetto Giovan Battista Aleotti.
  • 1944
    Bombardamenti
    La chiesa viene gravemente danneggiata dai bombardamenti che provocano danni al coperto nella parte anteriore, la parziale demolizione della facciata e lesioni a tutte le pareti. Nel 1950, in occasione dell’anno giubilare, si porta a compimento la realizzazione del solaio interno  in latero-cemento su pilastri in cemento armato, tuttora esistente.
  • 2012
    Terremoto
    L’Oratorio subisce ingenti danni strutturali causati dal terremoto e da quella data il bene è chiuso al pubblico in attesa di interventi di recupero.  La consistenza dei fenomeni di degrado relativi anche ai dipinti del ciclo, rende sempre più urgente un intervento di consolidamento e restauro, in modo che un luogo così importante e bello torni alla sua completa fruizione da parte dei cittadini e dei turisti.

panoramica

CICLO PITTORICO

Nel 1547 ebbe inizio la decorazione del ciclo pittorico per mano dei più grandi artisti dell’epoca come Benvenuto Tisi da Garofalo e Girolamo da Carpi, il Delaì e il Roselli. Questi prestigiosi artisti affrescarono le pareti interne dell’Oratorio con la storia del legno della Croce, che seguiva la Legenda aurea di Jacopo da Varagine, scritta nella metà del Duecento. Come un racconto scandito in sequenze cinematografiche, il ciclo inizia sulla parete a destra della zona presbiteriale e si conclude nella parete sinistra. Il Commissario della Confraternita commissiona a Francesco Scala la realizzazione di quadrature che modificano la partitura prospettica della sala. Attraverso le invenzioni pittoriche dello Scala (riproduzioni di partiture architettoniche fittizie), gli episodi del ciclo della Vera Croce appaiono come in una galleria.

ciclo-pittorico

ARCHITETTURA

 L’Oratorio era in origine un edificio costituito da un corpo centrale diviso orizzontalmente in due aule, una superiore dedicata a concerti e spettacoli, ed una inferiore che ospitava il piccolo teatrino dell’asilo gestito dalle suore. Tale suddivisione rimase sino all’eliminazione del solaio nel XVII secolo, quando l’Oratorio divenne una chiesa ad aula unica: nel 1612 infatti,  i membri della Confraternita votarono unanimemente per “fabbricare una chiesa della nostra sala, o Oratorio, et ridurla tutta dalla somità sino a terra in un sol corpo” al fine di consentirne un migliore accesso a coloro che desideravano assistere all’orazione delle Quarantore. Solo nel 1950, con la realizzazione del solaio in latero-cemento, venne recuperata l’originale configurazione del manufatto e si ritornò alla sua struttura originaria con la suddivisione in due aule. Particolamente pregiato è il soffitto a cassettoni che ingloba le travi interne e realizza insieme agli affreschi una stupenda cornice agli occhi dell’osservatore.

FACCIATA PRINCIPALE

FACCIATA

PORTA

PORTA

VIA BORGO DI SOTTO, 49 - FERRARA